Che fatica, ma alla fine ce l’hanno fatta! Anche se rimangono da limare gli ultimi dettagli, i rappresentanti dei sindacati ed i proprietari dei club hanno trovato l’accordo di massima: il campionato NBA riparte. Ora bisognerà riprendere gli allenamenti e rifare i calendari che quest’anno saranno più brevi, 66 partite anziché 82, ma ciò che conta è che il campionato più tribolato della storia del basket americano riparte, e lo farà proprio il giorno di Natale.
Un bel regalo per i fans, non c’è che dire, dato che erano costretti a seguire i propri beniamini in giro per l’Europa visto che il torneo di casa non partiva. L’accordo di massima è stato trovato appena dopo il Giorno del Ringraziamento, forse la tradizione americana ha aiutato a dare quella spinta in più, dopo ben 15 ore di dibattito.
Mancano ancora la votazione finale e gli ultimi dettagli, ma i personaggi principali della querelle si dicono ottimisti perché il più è fatto. Il punto principale su cui si dibatteva era la suddivisione degli introiti che ognuno voleva dalla sua parte. Alla fine si è trovato l’accordo molto più semplice sul 50% ai giocatori ed il 50% ai proprietari, in modo da non scontentare nessuno. Il sindacato ha ritirato la denuncia contro la Federazione, mentre gli altri dettagli dell’accordo saranno resi noti nei prossimi giorni, dopo che i presidenti avranno parlato con i rispettivi staff, e dopo che la votazione sarà passata con la maggioranza semplice.
Riparte così una macchina sfornasoldi incredibile. Basti pensare che con i 5 mesi di lockout che l’hanno inceppata e con il rinvio conseguente di un mese e mezzo del torneo, con conseguente fuga dei giocatori migliori in Europa, stop delle amichevoli pre-season e tutto ciò che ruota attorno al campionato NBA, soprattutto nell’indotto, si stima che si siano persi qualcosa come 300 milioni di dollari. Se il campionato non fosse nemmeno partito sarebbe stato anche peggio, e alla fine dividere a metà gli incassi è stata la scelta più sensata che le parti in causa potessero concepire.
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)