Il mondo del ciclismo è ancora una volta nell’occhio del ciclone, dopo lo scandalo Armstrong, che ha portato alla cancellazione di molti titoli conquistati sul campo dal campionissimo americano. Sotto accusa è soprattutto il Tour de France, manifestazione che ha visto trionfare per ben sette anni il biker di Plano, accusato poi di doping e privato di tutti i titoli vinti sotto la Tour Eiffel. Il Tour de France 2013, dunque, parte tra l’imbarazzo dei francesi, che ora puntano al riscatto agli occhi del mondo, ben sapendo che la corsa francese ha ormai perso il fascino di un tempo.
L’edizione del centenario vuole rappresentare la rinascita del ciclismo in terra di Francia, come ha sottolineato il patron della manifestazione, Christian Preud’Homme:
L’edizione del 2013 sarà il Tour della Rinascita, più forte del doping e di chi bara. Bisognerà trovare la forza per ripartire. Mi auguro che pure i manager sportivi contribuiscano a far cambiare la mentalità del ciclismo.
Cambiare la mentalità del ciclismo, dei manager e degli atleti, ma anche il modo di fare dell’organizzazione, che ha il dovere di controllare, di verificare che il doping resti al di fuori del gioco. Ci sono sette anni di sport malato da cancellare e c’è soprattutto la sfiducia degli appassionati, non più disposti a farsi prendere in giro da un’organizzazione che non riesce a beccare i furbi.
Per allontanare l’attenzione dallo scandalo-Armstrong, i francesi hanno pensato bene di apportare delle modifiche al percorso, con la partenza prevista per il 29 giugno in Corsica (prima pedalata a Porto Vecchio) e l’arrivo in una tappa notturna ai Campi Elisi, in quel di Parigi. Novità, queste ed altre, che sperano di attirare l’attenzione degli appassionati, nella speranza che la parola doping venga presto dimenticata. Intanto, l’ultima maglia gialla, Bradley Wiggins, ha un po’ snobbato la manifestazione, ammettendo di puntare sul Giro d’Italia:
Ho coronato il sogno di vincere il Tour però, il prossimo anno, il mio obiettivo sarà il Giro d’Italia, perché il percorso mi piace molto e perché vorrei inserire nel mio albo d’oro anche la maglia rosa. Al Tour sarò comunque presente, ma per aiutare soprattutto la squadra e il mio compagno Froome.
L’ennesima delusione per gli organizzatori del Tour de France 2013.