In Nuova Zelanda impazza il gossip dopo le dichiarazioni del presentatore Steve Gray, gay dichiarato, secondo il quale nella nazionale di rugby neozelandese, i temutissimi All Blacks, ci sarebbero diversi omosessuali e due di questi avrebbero avuto una relazione più o meno fugace con lui. Lo rivela nel suo blog Therealstevegray.com correlata da un’immagine elaborata in cui si vedono due giocatori baciarsi durante una mischia.
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Inevitabilmente ritornano in mente le polemiche di un paio d’anni fa dello spot di Air New Zealand in cui un giocatore degli All-Blacks si rifiuta di dare un bacio sulla guancia a uno stewart palesemente omosessuale. Perchè un giocatore di uno sport “maschio” considerato tra i più virili non può essere gay? Se lo è chiesta anche la comunità neozelandese LGBT Rainbow Wellington che ha invitato gli All-Blacks a fare coming out sulla loro identità sessuale aiutando così i giovani a ritrovare fiducia e a sentirsi meno discriminati.
Ma è così importante che un personaggio pubblico dichiari la sua omosessualità? Almeno in Oceania sembra di sì. Un anno fa, il giocatore di hockey, altro sport energico, l’australiano Gus Johnston ha diffuso su You Tube un video in cui fa coming out per diffondere la verità dell’omofobia nello sport, spesso protagonista di scherzi e bullismo negli spogliatoi, soprattutto tra gli adolescenti.
Nella NFL, l’omosessualità è ancora un tabù fortissimo. Recentemente Wade Davis, ex giocatore di Footbal americano ha dichiarato la propria omosessualità, liberandosi dalle paure che lo tormentavano da anni. Ma negli ambienti anche esprimersi in favore dei matrimoni gay è guardato con “sospetto” mentre non è raro, come il giocatore Brendon Ayanbadejo, pensare che nel Football americano l’omosessualità abbia un tasso d’incidenza più basso perché i valori di testosterone non sarebbero abbastanza alti. Qualcuno su Twitter gli ha dato dello Stupido. come dar loro torto?
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