Muhammad Ali a.k.a. Cassius Clay oggi compie 70 anni. La leggenda vivente del pugilato, affetto dal Morbo di Parkinson e Premio Nobel per la Pace 2007 nasce a Louisville il 17 gennaio 1943 e proprio nella cittadina del Kentucky inizia a colpire il sacco a 12 anni per sfogare rabbia contro chi gli aveva rubato la sua nuova bicicletta.
» Muhammad Ali – 11 pugni in 3 secondi
Lo stile
Un gioco incredibile di gambe, un’abilità fulminea nello schivare i colpi dell’avversario che non appena si sbilanciava in avanti e abbassava la guardia veniva raggiunto da una serie di colpi di una potenza e una rapidità inaudita. Mai vista in un peso massimi. Del suo più grande avversario, Earnie Shavers, disse:
Earnie mi ha colpito così forte che ha scosso persino i miei fratelli in Africa
Le vittorie
Muhammed Ali conquistò la sua notorietà nel 1960 quando alle Olimpiadi di Roma del 1960 vinse la medaglia d’oro nei pesi mediomassimi contro il polacco Zbigniew Pietrzykowski. Impartì una lezione di boxe a tutto il mondo mostrando un’agilità nelle gambe che non si era mai vista, nemmeno in Rocky Marciano, Floyd Patterson o Primo Carnera.
La medaglia d’oro gettata nel Tevere
Per alcuni è un fatto reale, per altri solo una leggenda. Per protestare contro l’atavica discriminazione razziale del suo paese, si racconta che Muhammad Ali gettò la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Roma 1960 nel fiume Tevere, secondo altri fu gettata nell’Ohio dopo che un ristoratore si rifiutò di servirlo perché di colore. Rimane comunque impressa nella storia dello sport la sua mano stremante che accende la fiaccola olimpica ad Atlanta 1996 e di Juan
Diventa campione del mondo dei pesi massimi nel 1964 e difende il titolo otto volte in cinque anni, fino a quando il rifiuto di partire in Vietnam interrompe bruscamente la sua carriera. Torna nel 1971 e si riprende il titolo nel 1974 fino al 1978 quando viene sconfitto da Leon Spinks. Riesce subito a riconquistare il titolo prima del suo ritiro non definitivo (tornò nel 1980 e disputò il suo ultimo incontro nell’81 ma ormai il Morbo di Parkinson lo aveva già rallentato nei riflessi e nei movimenti).
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