Avere in squadra uno che si chiama Lebron James è già un’assicurazione sulla vittoria finale del torneo. Se poi gli affianchi un certo Dwayne Wade, allora l’anello ce l’hai già al dito. Dopo una rimonta subita che appariva per nulla scontata i Miami Heat vincono il campionato Nba per il secondo anno consecutivo. A farne le spese è un quasi commovente San Antonio che, di fronte al gigante della Florida, sembrava un topolino che le ha tentate tutte per avere la meglio, ed ha anche sfiorato l’impresa.
Dopo aver eliminato i Lakers, San Antonio è arrivata abbastanza agevolmente alla finale trovando Miami stanca dopo il 4-3 contro Indiana. Ne approfittano subito gli speroni che trascinati dal solito immortale Tim Duncan, supportato da Parker e Ginobili, vincono gara-1. Smaltita un po’ di stanchezza, Miami comincia a macinare gioco e porta a casa la rimonta. Sul 3-1 per Miami sembrava finita, ed invece San Antonio compie una rimonta clamorosa. Ai supplementari vende cara la pelle e vince gara-5, mentre ottiene un incredibile vittoria con una tripla di differenza in gara-6.
Si arriva così in gara-7, quella decisiva, con il vento in poppa per gli Spurs. A quel punto però salgono in cattedra i due fuoriclasse e non c’è storia. La pressione Miami la sente eccome visto che molti del quintetto iniziale rimangono a quota zero punti alla fine della partita. Ma James e Wade sono inarrestabili. Insieme mettono a segno due terzi dei punti della loro squadra, anche se l’eroe di serata è probabilmente Battier che ottiene un 75% di tiri da tre punti, e ne ha provati davvero tanti.
La tattica di San Antonio dopotutto non era sbagliata: fare densità sotto canestro per evitare lo strapotere fisico di James. Ma i texani non fanno i conti con il 5 su 10 da tre punti proprio di Lebron. Tra gli Spurs spicca Leonard che mette a segno 16 punti e ben 16 rimbalzi, il quale deve fare anche il lavoro di Parker incredibilmente sprecone. Probabilmente l’ago della bilancia però è Ginobili. L’argentino inizia bene la gara e ci si mantiene sulla parità. Alla lunga però si deconcentra, probabilmente è stanco dopo il tour de force, e perde palloni importanti che si trasformano nei canestri chiave degli avversari. Finirà 95-88 Miami, e per San Antonio solo tanti applausi e qualche lacrima.
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