Il numero uno è sempre lui. Sulla pista di Mosca, bagnata dalla pioggia, Usain Bolt si aggiudica nuovamente quel titolo mondiale sui 100 metri che a Daegu nel 2011 aveva ‘mancato’ a causa di una falsa partenza. Il giamaicano, un vero e proprio Dio della velocità, è apparso meno istrionico del solito al momento della presentazione ma era comunque pronto a scherzare sul clima mimando l’apertura di un ombrello.
Poi, al momento della gara, Bolt è tornao serio. Il risultato? Eccellente. Una partenza discreta ma ben gestita, atta a non ripetere l’errore di due anni fa, con il quinto tempo di reazione (0.163). Al momento dello scatto, l’uscita è stata prepotente e il tempo complessivo è stato di 9”77, considerabile eccezionale date le condizioni climatiche.
Quattro giamaicani su cinque ai primi posti
Al secondo posto il temibilissimo Gatlin, con un ottimo tempo di 9”85. Occorre attribuire allo statunitense il grande merito di aver insidiato fino alla fine Bolt, rendendo la sua vittoria più ‘umana’ in confronto al dominio espresso nelle precedenti annate. Gatlin, al secondo podio importante (fu bonzo a Londra) dopo la squalifica per doping, rappresenta altresì la soluzione di continuità al dominio giamaicano, dal momento che anche il bronzo è andato ad un altro atletica caraibico: Nesta Carter (9″95), che precede per di più i connazionali Kemar Bailey-Cole e Nickel Ashmeade.