La situazione in casa Ferrari, a poche settimane dall'inizio del Mondiale
C’è grande attesa e ci sono grosse aspettative sul motore Ferrari 2022, in vista del prossimo Mondiale di F1. La squadra sta lavorando al banco di prova per portare il propulsore 066/7 a una vita di quasi 6.000 chilometri. Il team del Cavallino è impegnato in un duro lavoro alla ricerca dell’affidabilità che ancora manca per pensare di affrontare la stagione 2022 con soli tre motori, dato che il calendario prevede 22 appuntamenti iridati e ogni unità dovrà teoricamente effettuare 7 GP.
Cosa sappiamo sugli ultimi aggiornamenti per il motore Ferrari 2022 in vista del Mondiale di F1
Nei test in Bahrain che inizieranno domani, la Scuderia porterà lo stesso motore che è stato utilizzato senza problemi nei tre giorni di test di Barcellona dove ha superato brillantemente i 2.000 chilometri. La calda sessione di Sakhir sarà importantissima per verificare in pista, più che in panchina, eventuali punti deboli in vista del debutto stagionale della prossima settimana, con i motori omologati FIA e che dovranno durare congelati fino alla fine del 2025.
Ovviamente a Maranello si è puntato sulle prestazioni con le coraggiose soluzioni introdotte nella “Superfast” dall’ingegner Wolf Zimmermann, ben sapendo che il regolamento permette di lavorare sull’affidabilità.
I test che inizieranno domani dovranno dare risposte convincenti, visto che le tre giornate spagnole del Montmelò sono state utilizzate principalmente per verificare i dati e per correlare con i sistemi di simulazione. Adesso non si scherza più e le macchine dovranno mostrare il loro vero potenziale e il tempo per giocare a nascondino è finito: chi ha degli assi per giocare deve metterli sul tavolo.
La Ferrari, oltre a un utile cambio per evitare focene, non dovrebbe portare grosse novità, cercando di sondare il potenziale della F1-75 sia nel giro singolo che nella simulazione di gara.
Mattia Binotto, team principal del Cavallino, ne è perfettamente consapevole: “A Barcellona, nella prima sessione di test, l’idea era quella di raccogliere dati e provare a capire la vettura, mentre quando siamo in Bahrain, e lo faremo essere molto vicini alla prima gara della stagione, penso che dovremo tutti ottenere il massimo dalle monoposto con giri di qualifica e simulazioni di gara. E avremo le idee più chiare sui valori in campo”.
Insomma, ci sono meno certezze di quanto si pensi sulla Ferrari 2022. Nessun dramma, ma è chiaro che sia necessario guardare in faccia alla realtà, prendendo atto che ci sia ancora gap rispetto a team come Mercedes e Red Bull, che per forza di cose partono in netto vantaggio.