Tutto secondo previsioni. Uno che ha l’occhio lungo e ben allenato, il pluri-campione qui a Wimbledon Roger Federer, aveva già predetto prima che cominciasse il torneo che l’uomo da battere sarebbe stato Andy Murray. Detto-fatto, lo scozzese vince il torneo battendo in finale il numero 1 del mondo, Novak Djokovic. Eppure questa è l’unica conferma in un torneo che definire imprevedibile è dire poco.
L’avversario più temibile, Rafa Nadal, esce subito; il veterano del torneo, Federer, è furoi già al secondo turno mentre gli altri avversari come Ferrer e Tsonga cadono man mano che passano le giornate. Murray invece fa ben poca fatica ed approda in finale quasi riposato, mentre Djokovic, che per i primi turni ha avuto vita facile, deve sudare non poco per battere Del Poltro in semifinale arrivando al quinto set. E la fatica si fa sentire dato che sin dalle prime battute Murray fa valere la sua freschezza atletica. Il serbo resta in partita, i set vengono vinti di poco, ma alla fine sarà 3-0 per lo scozzese che rimette nelle mani di un britannico dopo 26 anni il trofeo più ambito al mondo per quanto riguarda il tennis.
Molte sorprese anche tra le donne dove la Sharapova esce quasi subito e Serena Williams, che sembrava veleggiare tranquilla verso la terza vittoria di fila di quest’anno, si perde agli ottavi battuta da una sorprendente Lisicki. E così se tutti si aspettavano una finale Sharapova-Williams con la possibilità di vedere le “sorprese” Azarenka o Li, ci si ritrova nell’ultima partita due novità: Bartoli e proprio Lisicki, numero 7 e 18 del ranking WTA. La gara non è bellissima, sono molti gli errori da entrambe le parti che mettono in risalto la poca abitudine a giocare questo tipo di partite, ma alla fine chi sbaglia meno vince, ed è il caso della francese che la spunta per 2-0.
Ma questo torneo passerà alla storia anche per un successo italiano, quello del giovane Gianluigi Quinzi, 17 anni, vincitore del settore juniores di Wimbledon. Battendo il coreano Hyeon Chung per 7-5 7-6, Quinzi riporta in Italia un trofeo che mancava da quasi tre decenni, ed ora si spera che il tennis italiano, che dal lato maschile non dà soddisfazioni da troppo tempo, possa aver trovato una nuova stella.
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