Il rugby italiano sta attraversando una fase di ascesa. Il movimento, sebbene la nazionale maggiore abbia riportato delle sconfitte pesanti nel tour asiatico, continua a sperare nei giovani. Non a caso la nostra Under18 ha vinto in Argentina il 4 Nazioni.
La Nazionale italiana di rugby, quando i Senatori non sono in campo, dimostra di avere poco peso. Il CT è in difficoltà nelle convocazioni ma in fondo, i giovani italiani, sono difficili da tenere d’occhio visto che sempre più spesso cercano la fortuna Oltralpe.
I giocatori italiani che militano nelle serie minori francesi sono sempre più numerosi, ingolositi da un buon livello di gioco e da uno stipendio sicuro. Il primo esempio che viene in mente è quello di Sergio Parisse, il capitano della Nazionale italiane che è un punto di riferimento per lo Stade Français.
Ma questo è soltanto l’esempio più eclatante. A nominarli tutti l’elenco diventa molto lungo. Canale, per esempio, è stato promosso in Top14 con La Rochelles. Allan e Benvenuti, invece giocano in ProD2 con il Perpignan. Molti, poi, sono gli italiani in Federal-1 e in Federal-2.
In Federal-2 per esempio, c’è Gerard Fraser che è di nazionalità neozelandese ma prima di arrivare al Grasse in Costa Azzurra è stato l’apertura del Calvisano. Adesso che è allenatore-giocatore, ha chiesto a Manolo Leonardi, un ex terza linea della Capitolina, di raggiungerlo in Francia e lo stesso invito lo ha esteso a Saverio Colabianchi che ha rescisso il contratto con la Lazio. Colabianchi, dalla Francia, ha detto che nel nostro paese non tutti i giocatori hanno le stesse opportunità.
Gli fa eco Marco Pellizzari che ha giocato con il Viadana e adesso è in quota allo Chalon:
“In questi campionati non c’è un limite per gli stranieri, pescano da Top 14 o ex internazionali”.
I pagamenti, poi, sono molto puntuali. Pellizzari, per esempio, ha un contratto di due anni, con 12 mensilità, la busta paga, la casa e la macchina. Si può volere di più?