Pantani è morto ma la sua memoria è ancora viva nella mente dei tifosi perché nessuno riesce a rassegnarsi alla morte del Pirata e soprattutto a quella morte. Adesso che il processo è stato riaperto, si segue anche la pista della criminalità organizzata.
Sulla morte di Pantani ci sono numerose ipotesi, dubbi e cose ancora da chiarire. In questi giorni in cui l’inchiesta è stata riaperta, sui giornali si seguono tre filoni d’inchiesta:
1. i dati sulla morte del Pirata
2. il coinvolgimento nell’affare della criminalità organizzata e delle scommesse
3. i dati sulle analisi di Madonna di Campiglio con le dichiarazioni della madre.
La morte di Pantani è iniziata proprio a Madonna di Campiglio, quella mattina in cui per il Pirata si profilava la passerella verso la seconda vittoria del Giro d’Italia. L’epo a 51 (1 punto sopra il livello massimo) ha determinato l’esclusione della maglia rosa dalla gara. Ma il massaggiatore dichiara che l’Epo di Pantani, verificata la sera prima, di sera, era sotto la soglia, intorno a 48 punti. Cosa poteva essere successo la notte? Insomma si pensa che questi dati siano stati falsati.
La madre infittisce il mistero dicendo che Marco la chiamava preoccupato dicendo di avere paura di vincere perché anche dalla squadra gli dicevano di lasciare qualche tappa agli avversari. Non doveva vincere. Adesso tutti ricordano quel tifoso che disse che Pantani era stato estromesso perchè altrimenti le scommesse avrebbero dovuto pagare troppe persone.
E in effetti entra in gioco qui la criminalità organizzata: lo stesso Vallanzasca dal carcere disse che era certo che il Pirata non avrebbe vinto perché aveva avuto una soffiata. Le scommesse infatti servivano alla criminalità organizzata per riciclare denaro. Adesso sarà sentito dagli inquirenti mentre prima era stato allontanato.
Sulla scena della morte i dubbi si accavallano a partire dall’orario del decesso, dopo il ritrovamento di un fax che sposta la morte di Pantani dal pomeriggio alla mattina.
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