I tifosi dello Standard Liegi, se fossero nel Centro Italia, sarebbero di certo etichettati come “rosiconi” visto che non hanno preso per niente bene che un loro giocatore, dopo un’esperienza all’estero di 4 anni, sia tornato in Belgio e adesso vesta la maglia dei loro avversari. Hanno così esposto uno striscione macabro che alla fine ha portato all’espulsione del giocatore.
La storia è raccontata tutto nel video che segue, a noi spettano poi le conclusioni e un po’ di storia calcistica.
Steven Defour oggi gioca con l’Anderlecht ma dal 2006 al 2011 ha vestito la maglia dello Standard Liegi. Poi è passato a giocare a Porto e soltanto quest’anno, a 26 anni, è tornato in patria ma è stato accolto da un’altra squadra, l’Anderlecht. In questo fine settimana l’Anderlecht è andato in trasferta a Liegi ma i tifosi dello Standard avevano preparato un’accoglienza in grande stile.
Hanno tirato giù uno striscione grande come un settore dello stadio con Jason protagonista di Venerdì 13, il film horror, che ha appena decapitato Steven Defour e tiene in mano la sua testa. La scritta recita “Rosso o morto”.
Il centrocampista, non ha gradito questa macabra accoglienza e quando la partita era ancora sullo 0 a 0, siccome un giocatore dello Standard si è infortunato, è stato chiamato ad interrompere il gioco mettendo la palla fuori dal campo. Lo ha fatto Defour ma ha scagliato con violenza la palla proprio contro la tribuna arrabbiata con lui. L’arbitro ha visto tutto, forse aveva visto anche lo striscione, ma ha punito il giocatore espellendolo. Un cartellino rosso dettato dal gran nervosismo di Defour e della sua squadra che alla fine ha perso con due reti di scarto.
Chi è stato più violento, Defour o i suoi ex tifosi? Che provvedimenti dovevano essere presi per la tifoseria?